Viaggio Sciamanico. Incontro con Nello Ceccon
Testo di: Roberta Piliego
D: Che cos’è lo sciamanesimo?
R: Lo sciamanesimo è la via di accesso diretta al mondo spirituale. Lo sciamano attraverso il suono del tamburo o il ritmo dei sonagli raggiunge lo stato estatico (stato alterato di coscienza) per entrare nella realtà impercettibile dello spirito per cercare aiuto per sé stesso e gli altri.
Sciamano deriva da shamàn che nella lingua Tungus dell’Asia centrale (Siberia) va ad indicare la persona che è in grado di mettere in comunicazione gli uomini con gli spiriti. Le origini di questa pratica sono antichissime, provengono dagli albori dell’umanità e si diffusero in tutto il mondo, mantenendo forti similitudini tra loro. Attualmente sopravvivono in aree diverse, dalla Siberia, alle zone artiche, presso gli esquimesi, nelle tradizioni dei Nativi Americani nel Nord America, nel Sud America tra le foreste amazzoniche, nell’Africa, nelle tribù aborigene Australiane e nelle isole indonesiane.
D: Lei è Faculty Member della Foundation for Shamanic Studies. Qual è lo scopo della Fondazione Studi Sciamanici in Italia?
R: Michael Harner, antropologo americano tra i maggiori studiosi della materia, con le sue ricerche e il suo insegnamento ha reso nuovamente attuale questo antico sistema di pratiche, condensandone gli elementi essenziali e riproponendoli in termini a noi più accessibili, un approccio da lui definito core shamanism. La Foundation for Shamanic Studies, fondata proprio da Michael Harner ha lo scopo di sostenere lo sciamanesimo nelle varie forme e di diffondere gli elementi essenziali dello sciamanesimo, il core shamanism appunto, nella nostra società occidentale. Siamo convinti che la pratica sciamanica possa essere l’occasione per molte persone di ritrovare i propri poteri spirituali, l’armonia ed il benessere interiore.
D: In che cosa consiste il core shamanism?
R: Harner notò che ci sono molti elementi comuni fra le diverse tradizioni sciamaniche e questi elementi comuni sono la base del core shamanism. Il viaggio sciamanico è un primo elemento. Lo sciamano parte per una realtà non ordinaria, generalmente verso mondi situati in basso, sotto terra, dall’altra parte della terra, chiamati “Mondi inferiori”, oppure viaggia verso mondi situati in alto, verso la volta celeste, oltre il sole e la luna, chiamati “Mondi superiori”.
Lo sciamano è sempre nel centro del mondo, quando guarda il cielo, in qualunque luogo egli sia, si vede al centro della volta celeste e per mezzo dell’ asse del mondo, l’Albero del Mondo, può oltrepassare la realtà ordinaria per andare verso l’alto o verso il basso. Questi viaggi vengono fatti in uno stato alterato di coscienza , o stato sciamanico di coscienza. Questo stato viene anche chiamato “estasi” da Mircea Elide e si raggiunge tramite l’impiego di varie tecniche, che non necessariamente implicano l’uso di sostanze psicotropiche.
La prima esperienza di Michael Harner tra la tribù dei Conibo nell’Amazzonia, questo stato alterato di coscienza l’ha raggiunto ingerendo l’Ayahuasca, una bevanda allucinogena. Dopo molte altre esperienze presso tribù siberiane, nord americane etc. ha osservato che un metodo efficace e comune, diffuso in quasi tutte le tradizioni, per raggiungere lo stato sciamanico di coscienza è l’ascolto di un suono ritmico e ripetitivo, quasi sempre di tamburo.
Attraverso il suono del tamburo lo sciamano viaggia verso altri mondi, il rullare continuo gli permette di esplorare altre realtà, viene sostenuto nella trance ma nello stesso momento rimane ancora in collegamento con la realtà ordinaria. Il suono del tamburo è come il filo di Arianna, gli permette di andare verso l’ignoto ma mantiene un collegamento per tornare sempre indietro. Lo sciamano sa sempre come tornare indietro, il suono del tamburo è il faro per il ritorno.
D: Mi può spiegare meglio che cosa si intende per “stato alterato di coscienza” e qual è la sua relazione con il suono del tamburo?
R: Da studi fatti, anche recentemente, si è visto che lo stato alterato di coscienza è caratterizzato dall’emissione di particolari onde cerebrali, chiamate onde teta. Gli studi neurologici classificano quattro tipi di onde elettromagnetiche, rilevabili dall’elettroencefalogramma: le onde alfa, beta, teta e delta.
Andiamo per ordine. Le onde beta sono tipiche dello stato di veglia attiva, stanno in un intervallo di frequenza di 15-40 Hertz (cicli al secondo). Le onde alfa sono invece tipiche di uno stato di rilassamento attivo, quando per esempio stiamo camminando rilassati nel giardino, oppure il rilassamento che avviene dopo avere finito un lavoro importante, o una meditazione profonda. Le onde alfa sono nell’intervallo di 9-15 Hertz. Nell’intervallo dei 5-9 Hertz ci sono le onde teta.
Si è visto che queste sono caratteristiche degli stati di sogno ad occhi aperti, di massima immaginazione e creatività oppure di meditazione profonda e di sogno lucido. Nello stato alterato di coscienza del viaggio sciamanico si forma questo tipo di frequenza. Le onde delta sono invece tipiche del sonno profondo e dello stato di coma. Il suono del tamburo, battuto a 240-300 colpi al minuto, attraversando i nervi acustici che sono direttamente connessi con le parti più profonde del cervello, porta in risonanza l’emissione elettromagnetica cerebrale a quella frequenza, che è anche la frequenza delle onde teta. Perciò, dopo qualche minuto la coscienza entra in uno stato di meditazione profonda, dove le fantasie, l’immaginazione prende il sopravvento ai pensieri comuni, quotidiani e personali dello stato di veglia. In questo stadio si possono avere le esperienze del viaggio sciamanico.
D: Qual è il significato del primo viaggio sciamanico?
R: Lo scopo dei primi viaggi è quello di andare a cercare l’animale guida. Questo è uno spirito che è in diretto contatto con le forze dell’universo e sarà lo spirito aiutante del mondo inferiore. Fin dalla nascita abbiamo sempre avuto un animale guida nella realtà non ordinaria. Michael Harner cita nel suo libro che secondo molte tradizioni le persone che sopravvivono all’infanzia sono le persone che sono riuscite a non perdere il contatto con il proprio animale di potere, o animale guida. Nel mondo inferiore in genere si cerca il potere, la guarigione. L’animale guida è l’alleato, l’anfitrione nella realtà non ordinaria. Il tamburo è il mezzo per mantenere lo stato alterato di coscienza; il suono ritmato spinge l’anima dello sciamano nel tunnel e poi nella misteriosa realtà non ordinaria nel mondo inferiore, un mondo che in genere è splendido e luminoso.
Nel primo viaggio si cerca di familiarizzare con il proprio animale, non è necessario fare domande; si scruta e si cerca di instaurare una relazione con esso, utilizzando qualunque modalità di comunicazione: la parola, la telepatia, la gestualità, una visione, un odore, un’emozione… Il ricordare con accuratezza che cosa è avvenuto durante il viaggio fa parte della esperienza sciamanica, accumulando ricordi e dettagli di viaggi si accumula conoscenza sciamanica.
D: Che cosa si intende per “Mondo Superiore”?
R: Nella cosmologia sciamanica di quasi tutti i popoli il mondo è diviso in tre livelli. Il mondo dove siamo noi, intermedio, il mondo di sotto, mondo inferiore ed il mondo di sopra, il mondo superiore. Al proprio interno ogni mondo può avere altri strati.
Nella credenza del popolo turco-tartaro il cielo è costituito da una grande tenda; le stelle sono le finestre del mondo per far passare la luce. Molte tradizioni concepiscono prevalentemente il mondo spirituale di sotto altre di sopra. Nella tradizione cristiana il mondo di sopra o mondo superiore è rappresentato simbolicamente dal paradiso. Alice nel mondo delle meraviglie è il tipico viaggio nel mondo inferiore, il Mago d’Oz è il tipico viaggio nel mondo superiore.
A quasi tutti gli sciamani viene attribuita la capacità del “volo magico”, pensiamo alle streghe del medioevo che viaggiavano con la scopa, ai medicine-men del Nord America che si trasformano in uccelli e volano, pensiamo all’esperienza di volo sotto forma di corvo che ha avuto Carlos Castaneda. Ci sono molti varchi che ci portano al di là del cielo, nelle tradizioni asiatiche la tenda aveva sempre un foro centrale per la fuoriuscita del fumo dal focolare, questo foro, facendosi trasportare dal fumo è un modo per ascendere al cielo. Il crepuscolo, la luce rossa del tramonto tra il cielo e la terra può diventare la fenditura per andare in altri mondi, per viaggiare e navigare nell’universo. In alcune tradizioni del Nord America il raggio di sole che attraversa uno strato di nuvole oppure il punto dove finisce l’arcobaleno nel cielo sono luoghi dove è possibile ascendere.
Qui lo sciamano può trovare lo spirito degli antenati, spiriti della nostra famiglia, divinità locali oppure anime antenate che non abbiamo conosciuto direttamente nella realtà ordinaria, Gesù, l’Angelo Custode, il Padre, la Dea, il grande saggio. Possono anche essere dei grandi sapienti del passato come Aristotele o Platone, oppure figure mitologiche come Horus o Iside. In generale nel mondo superiore si trovano la conoscenza, il sapere, la saggezza, mentre nel mondo inferiore si trovano il potere della guarigione e le risposte pratiche.
D: Abbiamo delle similitudini tra il viaggio sciamanico e le esperienze comuni di vita?
R: Si possono fare alcune analogie tra il viaggio sciamanico e le esperienze quotidiane. Quando andiamo a dormire la nostra consapevolezza si sposta nei sogni. I sogni sono una forma di viaggiare della nostra coscienza. Quando sogniamo, la nostra anima si sposta in mondi della realtà non ordinaria. Possono essere sogni relativi a diversi strati di questa realtà, il lavoro, le persone che conosciamo, i luoghi di vita usuali, … ma anche realtà completamente nuove, diverse.
Forse il primo viaggio lo abbiamo fatto quando eravamo nel grembo della madre, in un luogo buio e con il battito del cuore che suonava aritmicamente. La coscienza non poteva fare altro che, nei lunghi mesi di gestazione, vagare liberamente, senza le sintassi del nostro mondo.
Prendendo le due analogie, del sognare dormendo e del grembo materno, 30-40 mila anni fa i nostri antenati hanno cominciato ad entrare nelle profonde caverne, alla ricerca visioni. Qui si coricavano ed il tamburo riproduceva il battito del cuore materno, ed ecco che gli spiriti si manifestavano, nella forma degli animali cui erano in contatto giornalmente, cui davano la caccia durante il giorno per la loro sopravvivenza. Ed ecco che lo sciamano era colui che parlava attraverso lo spirito degli animali. I grandi disegni, i graffiti trovati nelle grotte del sud della Francia, di Lascaux, delle popolazioni Cro-Magnon erano il frutto di visioni, ricevute in stati alterati di coscienza.
D: Che cosa si intende per guarigione sciamanica?
R: Lo sciamano lavora nella realtà spirituale dei mondi invisibili, dove può incontrare e comunicare con le anime degli esseri viventi e con i poteri dell’universo. Dal punto di vista sciamanico la malattia ha prima di tutto un aspetto spirituale che deve essere guarito, e solo dopo si può avere la guarigione fisica, in questa realtà. Ogni malattia è la manifestazione di una disarmonia interiore, dovuta essenzialmente a tre possibilità: presenza di energie o poteri in eccesso, mancanza di poteri, mancanza di parti d’anima.
D: Come si comporta lo sciamano in presenza di “energie in eccesso”?
R: C’è la possibilità che per un momento di debolezza, per qualche piccolo trauma o per la presenza di poteri forti, possa entrare nell’anima delle energie che non le appartengono. Lo sciamano non giudica queste energie, semplicemente pensa che non siano nel posto giusto.
Immaginate di trovarvi un ragno nel letto, non pensate che il ragno sia un essere cattivo, pensate solo che il letto non è la sua ubicazione più appropriata, e se siete persone attente, lo prende e lo riportate nella natura, o comunque fuori dal letto. Nello stesso modo opera lo sciamano, nello stato alterato di coscienza ottenuto generalmente dal suono monotono del tamburo e con l’aiuto dei suoi Spiriti, “vede” queste intrusioni che gli possono apparire come oggetti più diversi, chiodi, polveri, insetti, poltiglie, o altro, ed effettua una “estrazione”, proprio come il chirurgo in un intervento operatorio. Un aspetto più complesso è relativo all’intrusione di altre anime o spiriti, quando la persona è “possessa” da altre anime, ed in questo caso lo sciamano, con rituali particolari e molto delicati, va ad effettuare una vera e propria “depossesione”.
D: Che cosa è la pratica del Recupero dell’Anima?
R: Il recupero dell’anima è un tipo di lavoro che gli sciamani fanno in molte tradizioni. In occidente c’è stata una riscoperta ad opera di Sandra Ingerman, che ha ricevuto questo rituale in maniera spontanea dai suoi spiriti. Da Mircea Eliade a molti altri questa pratica era conosciuta solo come studio antropologico o etnografico. Invece, succede che nei nostri seminari di base, in cui le persone per la prima volta si affacciano a questo mondo ed attingono ad esperienze spirituali che fanno già parte dell’intera umanità; il recupero dell’anima sia una delle più regolari esperienze di guarigione spontanea che assistiamo.
La perdita di frammenti dell’anima è una delle principali cause spirituali della malattia. Generalmente queste perdite si manifestano in malattie gravi, che non si risolvono facilmente, possono essere malattie fisiche, come cancro, malattie del cuore o gravi malattie croniche, oppure psicologiche, come le depressioni, stati di apatia, scarsa voglia di affrontare la vita ed i problemi, mancata evoluzione della personalità, quando il tratto psicologico è rimasto quello di un bambino, di un adolescente o altro. Altri sintomi sono l’assunzione di droghe o alcool, le persone prendono lo spirito dell’alcool o della droga perché sentono il vuoto dentro di loro.
Ogni volta che qualcuno vi dice che non si sente più lo stesso dopo un certo evento, ed intende che non sta più bene, probabilmente ha subito una perdita d’anima. I traumi sono le cause principali di perdita dell’anima. Possono essere traumi emotivi, specialmente quelli subiti nell’infanzia, oppure possono essere anche traumi fisici, come incidenti stradali, interventi chirurgici, disastri naturali, etc. Lo sciamano, con i suoi spiriti aiutanti ed attraverso un rituale può andare recuperare e reintegrare nella persona, la parte d’anima o pura essenza, che durante il trauma se ne è andata per sopravvivere.
D: Come fa lo sciamano a conoscere quale rituale di guarigione è necessario per una certa persona?
R: Dal punto di vista diagnostico lo sciamano segue le indicazioni che gli vengono fornite dagli Spiriti, per questo motivo le malattie non vengono mai trattate nello stesso modo. Sono gli Spiriti della realtà non ordinaria, o mondi invisibili, che fanno il lavoro vero e proprio di estrazione o di recupero e lo sciamano è solo il tramite di tutto questo. Tra i nativi americani esiste il concetto di osso cavo (hollow bone), cioè la capacità che deve avere lo sciamano di lasciare andare il proprio ego e di essere solo “il mezzo” con cui si manifestano i poteri guaritori dell’universo.
D: Ci sono altre importanti pratiche che effettuate per la guarigione?
R: A volte ci accorgiamo che la persona perde dei poteri specifici, o meglio perde la connessione con questi poteri. Possono esseri i poteri che aveva quando era connesso con il suo animale guida, o comunque sono poteri che generalmente possono essere associati, collegati agli spiriti degli animali che popolano l’universo della realtà non ordinaria.
Generalmente la perdita dell’animale di potere causa gravi malattie, oppure malattie frequenti o croniche, a volte è la causa di continue sfortune o nei passaggi critici della propria vita, perdita o cambio del lavoro, del partner. Anche certe depressioni o le tendenze al suicidio possono essere la causa di una perdita dell’animale guida. In questi casi, come facciamo nel nostro seminario di base, il rituale che viene fatto ha proprio l’intenzione di recuperare il potere associato ad un certo animale, necessario per la guarigione. Nel caso di pericolo di vita, questo rituale è molto efficace, perché può permettere alla persona di superare quel particolare momento di crisi.
D: Il viaggio sciamanico è una esperienza che possono fare tutti?
R: Negli anni settanta Michael Harner ritornò dalle sue esperienze antropologiche sul campo per condividere con i suoi studenti le metodologie apprese. Con grande sorpresa notò che l’uomo educato in occidente ha notevoli capacità di sperimentare le realtà non ordinarie, viaggiare in altri mondi ed incontrare spiriti aiutanti, animali guida e maestri. In Italia abbiamo già addestrato più di un migliaio di persone a questo tipo di esperienza, con grande successo e soddisfazione reciproca.
D: Su che cosa sta lavorando in questo momento?
R: Mi sono reso conto che lo sciamanesimo è una fonte immensa d’ispirazione in vari campi, non solo in quello della guarigione, ma anche nell’arte, nella scienza e nel mondo sociale. Sto concentrando le conoscenze e le mie esperienze per sviluppare metodologie per recuperare la creatività che c’è dentro di noi, per poterla esprimere e riportarla nella vita quotidiana. Manifestare chi veramente siamo, cioè poter fare vivere la nostra parte divina, è il dono più bello che possiamo offrire a noi stessi, alla nostra comunità ed al pianeta in cui viviamo.
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