Preparazione dei Fiori di Bach in farmacia
Testo di: Rocco Carbone
II farmacista, come primo referente nell’auto-cura, è sovente chiamato a guidare i pazienti nella scelta di trattamenti che possono alleviare i disturbi della sfera emozionale e relazionale. La conoscenza approfondita della floriterapia e la corretta preparazione dei fiori di Bach, da parte del farmacista, è necessaria per soddisfare e rispondere con professionalità alle richieste dei clienti.
La normativa
Dal punto di vista normativo, i fiori di Bach, in Italia, non hanno una specifica classificazione; alcuni produttori hanno chiesto l’autorizzazione alla vendita con la definizione di medicinali omeopatici, contemplati nel Decreto legislativo del 17 marzo 1995, n. 185 inerente l’attuazione della Direttiva 92/73/ CEE in materia di medicinali omeopatici.
Questa scelta non viene condivisa da altri produttori, operatori e utilizzatori, che non considerano i fiori di Bach medicinali omeopatici, perché non hanno subito il processo di succussione e dinamizzazione e quindi non possono essere inquadrati nella monografia specifica dei medicinali omeopatici della Farmacopea Ufficiale. A tal proposito è ovvio che gli stock bottles autorizzati come omeopatici non possono essere utilizzati per le preparazioni in farmacia, poiché corrisponderebbe ad uno sconfezionamento di medicinale omeopatico, mentre possono essere e sono utilizzati da altri operatori, non farmacisti, per la preparazione delle miscele. Quindi, è preferibile utilizzare per le preparazioni di miscele floreali in farmacia, bottle stocks di preparati floreali commercializzati come soluzioni idroalcoliche di prodotti erboristici. In tal caso il farmacista può preparare una miscela di fiori estemporaneamente in farmacia su richiesta dell’utente, al di fuori delle regole delle preparazioni galeniche (poiché trattasi di una semplice miscela di acqua, brandy ed alcune gocce di essenza floreale prelevate dallo stock bottle); mentre, se eseguita su prescrizione medica, solo in tal caso, per il farmacista diventa una prescrizione magistrale, e pertanto, è tenuto ad osservare le regole della F.U. e le relative NBP.
È utile precisare che l’uso dei rimedi floreali è accessibile a tutti: sono utilizzati da naturopati, psicologi, medici, farmacisti, erboristi e da persone comuni, secondo il loro livello di preparazione ed interesse. Infatti, già Bach, quando ideò il metodo della floriterapia, volle creare un metodo semplice ed accessibile a tutti per alleviare i disagi umani, concetto espresso negli scritti di Edward Bach “Cura te stesso” e “Libera te stesso”.
Quindi, considerato che preparare i fiori di Bach è una pratica aperta a tutti, sarebbe alquanto limitativo attribuire allo stesso preparato una valenza esclusivamente galenica; invece, appare interessante, per il farmacista, più che la preparazione l’individuazione dei fiori necessari per il riequilibrio di quegli stati d’animo frequenti e comuni a tutti noi, per poter consigliare il giusto cocktail e bouquet di fiori utile alle persone che gli si rivolgono per alleviare i loro disturbi.
Adempimenti per la preparazione
Per consentire una tracciabilità delle operazioni e degli ingredienti impiegati durante la preparazione delle miscele floreali, e per rendere agevole lo svolgimento del lavoro quotidiano in farmacia, è consigliabile redigere le seguenti schede:
1. elenco dei bottle stocks impiegati. L’elenco dei bottle stocks dei fiori utilizzati per la preparazione delle miscele deve avere i seguenti campi: il nome del fiore, la data di acquisto, eventuale numero di DDT o fattura, la data di primo utilizzo e la data di fine utilizzo.
2. scheda di lavorazione che prevede la descrizione degli ingredienti, il modo di operare e la posologia.
Modalità di somministrazione
L’assunzione dei fiori avviene principalmente per via orale sublinguale e in gocce diluite. Fatta eccezione per il Rescue Remedy che può essere assunto direttamente dalla stock bottle, gli altri fiori vengono assunti in forma diluita.
È necessario che l’assunzione avvenga lontano dai pasti, senza sapori in bocca. Questo aspetto è importante perché alcuni sapori di caffè, nicotina, mentolo, ecc., possono interferire con gli elisir floreali annullando l’azione dell’effetto benefico. Infatti, le sostanze citate da un punto di vista della loro struttura chimica presentano doppi legami, e quindi, un potenziale elettropositivo che interferisce con l’energia dei fiori e la annulla.
Anche la modalità di assunzione è determinante, poiché la semplice ingestione a livello dello stomaco, dove si sviluppa un pH molto acido, annullerebbe del tutto l’azione dei fiori. Pertanto, è determinante l’assunzione per via sublinguale, in modo da escludere eventuali contatti con sostanze interferenti e in ambiente il più vicino possibile alla neutralità. Se si utilizza il metodo del bicchiere, i sorsi della soluzione si lasciano a contatto con la mucosa sublinguale per 20/30 secondi e poi si deglutisce.
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