Lady New Age è donna. Parola di Eraclito
Testo di: Rodolfo Signifredi
La donna è già la protagonista indiscussa della New Age di oggi e di quella che seguirà. Con buona pace del maschilista Parmenide, ma con la più viva soddisfazione del suo contraddittore Eraclito, il filosofo greco che si era posto per primo il problema e lo aveva risolto guardando l’acqua scorrere sotto i ponti. Che c’entrano i filosofi presocratici con la New Age del terzo Millennio? Quando si va a scuola, l’ora di filosofia è sempre una pizza. Ma quando ci si trova poi nei problemi della vita o nei grandi perché, le cose ti tornano in mente e senti che c’era del buono in quelle idee. Così riscopri che l’Essere di Parmenide ha a che fare con il maschile, il patriarca, la conservazione. Mentre il Divenire di Eraclito è la natura, la madre, il cambiamento. O la New Age.
Ma quando è iniziata la concezione maschilista del mondo? Solo qualche millennio fa, mentre il culto della Grande Madre risale agli albori. La religione più antica dell’umanità è a sfondo naturale, basata sul femminile e il materno. Quindi, anche lo spirito New Age è antico come il mondo. Però non conosciamo la causa che ha portato all’eclissi del Femminino e al predominio del Padre padrone. Sappiamo soltanto che questo “sorpasso” avviene verso il secondo Millennio avanti Cristo. È Parmenide che batte Eraclito. È la stabilità che mette al bando l’ignoto. Perché l’Essere ti tranquillizza, mentre il Divenire è il futuro. E il futuro fa paura. Questo sillogismo, così caro ai filosofi greci, dice che se la donna è il divenire e se il divenire fa paura, allora la donna fa paura. È questa la vera spiegazione dell’ostracismo che per secoli è stato dato alla compagna dell’uomo. Facendo di una regina una schiava.
DALLA PRIMA ALLA SECONDA NEW AGE
Sul finire degli anni ‘70, la New Age è stata una moda per un buon decennio e poi è andata calando. Ma senza mai scomparire, e questo suo primo passaggio ha gettato i semi che vediamo germogliare vistosamente nel nuovo Secolo e nel nuovo Millennio. Era necessario che il seme morisse per dare vita a nuove manifestazioni. La prima New Age aveva avuto vita breve, subito divorata da un sistema consumistico usa e getta, che aveva messo insieme in modo disordinato e disomogeneo filoni e filosofie, mistiche antiche e psicologie moderne. E la New Age ha dovuto difendersi per non essere confusa con ufo, magie, filosofie orientali mal capite e sette varie.
È nata una maggior attenzione ai valori spirituali, una maggior consapevolezza dell’impatto cha abbiamo sulla realtà con parole, gesti o atteggiamenti. Una esigenza di benessere che include la gioia di vivere e la qualità della vita. E tutto questo è donna, come direbbe Eraclito. I ghiacciai che si ritirano, i deserti che avanzano, le stagioni che cambiano… L’umanità si trova allo stato larvale all’interno di un bozzolo dal quale ne uscirà modificata. In vari settori, da tempo, si va notando questa trasformazione in atto. Ma oggi si mettono a confronto i vari risultati e si scopre il disegno che sta sotto. La nostra umanità si trova su un crinale di portata antropologica, su un ponte, attraversato il quale un intero mondo apparterrà al passato, mentre nuovi scenari si apriranno dinanzi ai nostri occhi rinnovati.
Questo passaggio diventa perciò anche uno spartiacque che divide e dividerà sempre più nettamente ciò che muore da ciò che sta nascendo, ciò che non è più utilizzabile da ciò che invece appartiene alla nuova umanità. É l’altro versante, che si sta configurando in ognuno di noi, su un pianeta terra sempre più unificato. E questo versante non ha caratteristiche maschili. Questa coscienza di attraversare una soglia decisiva della storia ha determinato le ricerche di tutte le menti più illuminate del XX secolo. Einstein come Jung, Giovanni XXIII come Heidegger, Teilhard de Chardin come Simome Weil, Etty Hillesum come Eliot, Gandhi come Giovanni Paolo II erano pienamente consapevoli che il ‘900 avrebbe avviato una trasformazione della vita umana senza alcun precedente commisurabile. Ma siamo ancora nelle doglie del parto. E con la New Age, ecco la figura della Dea Madre, legata al culto della terra, datrice di vita e di morte, ma soprattutto della Rinascita, caratteristica che crea la garanzia del suo potere sull’Uomo: la Grande Dea, signora della Metamorfosi, quindi della Resurrezione. Ed è qui che si manifesta il contrasto tra la realtà della Grande Dea e l’invisibilità del maschio nella creazione.
IL RITORNO DELLA GRANDE MADRE
Dopo millenni di rigidità e dispotismo a senso unico, la New Age ci preannuncia il ribaltone, come si direbbe in politica. È Eraclito che torna a garantire la libertà di scorrimento. Una rivoluzione ancora agli inizi, al rallentatore e con molti ostacoli. Ma inarrestabile, perché fa parte di un ciclo evolutivo orientato verso una Umanità nascente. Prima della New Age, ottocento anni fa, un veggente lo aveva predetto. Gioacchino da Fiore, l’abate che Dante collocò nel Paradiso, aveva avuto visioni che hanno attraversato i tempi. E che vanno confermandosi per molti altri segni. Secondo questa visione, la storia sacra ha tre fasi. Nella prima, l’Antico Testamento, si è rivelato il Padre. Nella seconda, il Nuovo Testamento, si è rivelato il Figlio. Ora siamo nella terza fase, quando si rivelerà lo Spirito in tutta la sua luce.
Questa è la profezia di Gioacchino: la venuta di una terza età del mondo, quella dello Spirito Santo. Con una nuova religiosità spirituale, tollerante, ecumenica, interiore. Che prenderà il posto della vecchia istituzione dogmatica, gerarchica, esteriore. E dove la Grande madre potrà farsi strada trionfalmente. Il gioachinismo cattolico ha avuto un impetuoso risveglio soprattutto col Concilio Vaticano II. Ha fatto leva su Giovanni XXIII e la sua invocazione di «una nuova Pentecoste». Ha contrapposto lo «spirito» del Concilio alla sua «lettera». E i suoi odierni araldi lo vedono e lo dicono già presente in loro, che sorge oggi stesso in qualche luogo privilegiato, raggiante di giovinezza. Sono gli illuminati del nuovo Millennio, qualunque sia l’espressione della loro spiritualità. Gente convinta che questa terza fase, quella dello Spirito, sia anche il ritorno della Madre. Perché lo Spirito è, al tempo stesso, la Madre, l’anima. Lo Spirito è maschile, ma in ebraico è “Ruah”, femminile. È Il lato materno di Dio. O l’anima del mondo.
OLTRE LA “METÀ DEL CIELO”
Tra i segni dei tempi c’è la New Age, come abbiamo detto. Che preannuncia il lento, ma costante riemergere del Femminino. Oltre il sessanta per cento della popolazione mondiale New Age è donna. E in Italia, le donne che possiamo definire New Age sono ormai dieci milioni, ma loro non lo sanno.
Potrebbero formare un grosso partito, orientare i consumi, favorire determinati provvedimenti. Ma questo esercito è presente solo nelle statistiche di una recente ricerca. Per il momento, ognuna di loro viaggia in ordine sparso. E il loro profilo è di persone che lavorano per una nuova cultura, si interessano di ecologia e sostenibilità, di salute olistica e naturale, di economia etica e consumi critici, di pace e collaborazione planetaria, di solidarietà e volontariato, di ricerca interiore e crescita personale, di espansione di coscienza e spiritualità.
Le trovi attentissime in prima file nei dibattiti per la scuola, nei corsi di autocoscienza, nelle manifestazioni di protesta o di consenso. Sono la New Age del nuovo Millennio, preannunciate dalle voci profetiche che abbiamo detto e da quanti fanno appello alla loro presenza per aiutare il mondo al cambiamento. Un cambiamento che tutti vorrebbero, a parole, ma perseverando in abitudini consumistiche e maschilistiche “vecchia maniera”. Quali sono i nuovi valori e stili di vita che più di altri riscuotono consenso da parte di queste persone? Quali le convergenze e divergenze tra i vari movimenti culturali? E i loro stili di vita sono episodici e settoriali o sta emergendo un nuovo paradigma che li interconnette? È proprio ciò che si scopre frequentando questi “ambienti” New Age così frammentati e, al tempo stesso, coerenti.
Ogni settore di attività o di svago può venire osservato sotto l’angolatura dello scopritore di “New Age rs”, non per una curiosità statistica, ma per vedere come sta andando il mondo. E per avere la conferma che il pié veloce Achille non batterà la lenta tartaruga, perché precise leggi matematiche glielo impediscono, nonostante la prevaricazione dei suoi passi da gigante, uno dei settori dove la New Age femminile ha fatto molti passi avanti è quello dell’Arte. Nel suo duplice aspetto di soggetto e di oggetto, di musa ispiratrice e di artefice sublime. E si potrebbe dedicare molto spazio alle varie forme di creatività al femminile che si incontrano nelle varie rassegne artistiche. Una di queste è in pieno svolgimento ed è “Il Viaggio di Eva”.
RODOLFO SIGNIFREDI
Diplomato dalla “Yoga Vedanta Forest Academy” di Rishikesh e dall’”Integral Yoga Institut” di Bruxelles diretto dal Maestro Van Lysebeth, è stato discepolo e allievo di Père Jean Déchanet, l’ottantenne benedettino francese che ha trascorso gli ultimi venti anni della sua vita in una baita a 1800 metri nell’Isère e dal quale ha imparato lo “Yoga per i cristiani”. Da questa fusione di esperienze orientali e cristiane è nato il Centro Ricerche per uno Yoga Occidentale che condivide con la moglie Mimma Signifredi e i numerosi allievi che ne seguono i Corsi in varie Scuole di Milano. Scrive per il quotidiano Il Giorno