La Scuola Waldorf-Steiner. Un altro modo di concepire l’educazione
Testo di: Anna Poletti
La pedagogia Steineriana
In pedagogia esistono tre modi di motivare i bambini ad apprendere: la paura, l’ambizione e l’amore. La base della pedagogia steineriana è di imparare e insegnare per amore delle cose.
Nel 1919, Emile Molt direttore della ditta Waldorf Astoria chiese a Rudolf Steiner, di creare una scuola per i bambini dei suoi operai e dei suoi dirigenti. Oggi vi sono in più di 50 paesi del mondo circa 2000 scuole che accolgono oltre 100.000 allievi dai tre ai diciotto anni, senza distinzione etnica, di religione o sociale.
La conoscenza della natura umana è la base della pedagogia steineriana. La competitività e la paura dell’insuccesso dominano ormai l’educazione attuale e molti genitori, in buona fede, pensano di aiutare i loro bambini mandandoli a scuola e facendoli studiare il prima possibile, senza tenere conto del loro reale ritmo di sviluppo. Eppure, osservando le fasi di evoluzione dell’essere umano ci si rende conto che il bambino ha bisogno di tempo per crescere e sviluppare armoniosamente tutte le sue facoltà.
Una delle caratteristiche fondamentali della pedagogia steineriana è la considerazione delle fasi di evoluzione dell’essere umano secondo cicli settenari, nel corso dei quali avvengono importanti trasformazioni a livello fisico, psicologico e mentale.
Da 0 a 7 anni è attraverso il fare che il bambino sviluppa i suoi organi fisici. In questo periodo il compito del maestro è di preservare le forze vitali del bambino e di coltivarle, perché sono proprio tali forze che costruiscono il suo corpo. Da qui la necessità di non sollecitare troppo presto le facoltà intellettuali e di non insegnare loro a scrivere, a leggere e a memorizzare precocemente.
La scuola materna è il luogo in cui comincia il lavoro pedagogico. Qui vengono dati al bambino materiali semplici e naturali che stimolano al meglio le sue esperienze sensoriali: ad esempio si fa cuocere il pane, si fanno fare giochi educativi che stimolano l’immaginazione, si fanno danzare i bambini con l’euritmia, li si mette in contatto con i colori e la pittura, e li si circonda di cose buone e belle, perché tutto cio che è intorno a loro si imprime irrimediabilmente nel loro organismo e influenza la loro salute per tutta la vita.
Da 7 a 14 anni il corpo è ormai formato. Ora il bambino guarda al mondo con sentimento, ricercando degli ideali e un’autorità benefica con cui poter apprendere. Il professore in questa fase cerca di suscitare nei bambini l’amore per il fare e l’insegnamento viene elaborato utilizzando differenti immagini e percorsi che nutrono la loro anima, in un’alternanza ciclica tra la sollecitazione intellettuale, fisica e artistica.
Da 14 a 21 anni le forze del pensiero sono completamente pronte per analizzare, comparare, discernere. L’adolescente deve poter capire cosa ama fare. La facoltà di giudizio richiede un insegnamento basato su un approcio scientifico e dimostrabile e gli insegnanti sono, in questo ciclo, degli specialisti per ogni singola materia.
Le attività artistiche formano un insieme omogeneo con le materie intellettuali. Questo tipo di insegmento pluridisciplinare dà la possibilità di affermarsi in altri campi, oltre a quello prevalentemente teorico.
L’atto educativo è un’opera d’arte
L’atto educativo è, nella sua essenza, un’opera d’arte. La pedagogia steineriana sviluppa l’insieme delle facoltà intellettuali, manuali, artistiche e morali dell’essere umano. Il bambino è considerato in modo unico e speciale, e viene messo nelle condizioni necessarie e favorevoli a realizzare il suo personale progetto di vita.
La specificità dell’insegnamento è che ha una durata di dodici anni, con maestri formati in apposite istituzioni dove apprendono per almeno tre anni la pedagogia steineriana. Non ci sono bocciature. Non ci sono voti: il principio di base è descrivere lo stato delle cose, e non il giudicare, anche perchè valutare il bambino solo in base ai risultati scolastici è limitante.
Dunque la scuola Waldorf-Steiner si caratterizza per un modo diverso di educare e per una varietà estesa di materie insegnate, ad esempio l’euritmia, il lavoro con il legno, il lavoro con i metalli, il disegno, la pittura, la mineralogia, l’ecologia, la scultura, il canto, il teatro, e l’apprendimento di uno strumento musicale. Sono obbligatorie almeno due lingue straniere.
L’organizzazione è collegiale: una riunione di coordinazione settimanale permette agli insegnanti di gestire la vita quotidiana della scuola e degli allievi. Anche i genitori partecipano attivamente alla vita della scuola e all’educazione dei loro figli, invece di delegare questo fondamentale compito soltanto ai maestri.
Sintentizzando gli obiettivi principali dell’educazione steineriana, si può dire che si impegna coscientemente e con tutti i mezzi disponibili a: accogliere il bambino, riconoscerlo nella sua individualità, stabilire con lui una relazione di fiducia e responsabilità, favorire lo sviluppo creativo, le potenzialità intellettuali, manuali e artistiche, aprirlo al suo ambiente naturale e al mondo, condurlo progressivamente verso l’autonomia nel rispetto altrui, affinché possa trovare il suo posto nella società ed essere capace di affermare beneficamente se stesso.
Rudolf Steiner diceva che l’uomo non è un essere immutabile, è un essere in divenire e più gli è possibile esprimere se stesso più realizza il suo compito nella vita.