Introduzione all’i Ching
Testo di: Sebastiano Arena
I Mutamenti sono un libro, Dal quale non bisogna star lontani. Costantemente muta il Senso suo, alterazioni e moto senza requie, Fluiscono per i sei vuoti posti; Salendo e ricadendo senza dimorare, I Solidi e i Teneri si mutano. Racchiuderli non vale in una norma; E’ solo alteramento quello che qui opera.
L’I CHING , il Libro dei Mutamenti è uno dei più importanti testi dell’antica cultura cinese ed è una delle opere che appartengono alla cultura mondiale.
Il nome significa : IL LIBRO (Ching o Jing o King ) dei MUTAMENTI o della VERSATILITA’ (Yi o I) e risale alla dinastia Zhou.
Una breve parentesi: le parole cinesi possono essere usate come sostantivi, aggettivi o verbi e la loro successione è data dal contenuto emotivo della frase. Da qui possiamo concludere che esistono diverse (molto diverse!) traduzioni in lingue occidentali dello stesso testo cinese e addirittura della stessa frase.(6)
L’ I CHING non è un testo documentario di sentenze morali e religiose, è un libro di antica saggezza, dove filosofia e poesia si congiungono, basato sullo studio attento dell’uomo e dei fenomeni della natura. E’ anche un oracolo, ma di un tipo molto particolare, come vedremo in seguito.
Quasi tutto ciò che nella storia e nella cultura cinese è stato pensato, è dovuto a idee tratte dall’I CHING.
Il Confucianesimo e il Taoismo di Lao Tzu (VI sec. a.C.) hanno qui le loro comuni origini.
Il Confucianesimo , dal nome di Confucio (K’ungfu-tzu), era una scuola filosofica che regolava l’organizzazione sociale con rigide norme di comportamento sia familiare che sociale. Il Taoismo ( da Lao-Tzu, il Vecchio Maestro), invece, si basava sull’osservazione della natura e la scoperta della Via, il Tao-chi, che è il procedere dell’Universo (4).
La concezione del TAO rispecchia l’ordine della Natura, il senso dinamico, è il “senza forma” che produce tutte le forme esistenti attraverso e per mezzo dell’interagire delle due polarità : Yang , il Creativo, che simboleggia l’energia del Cosmo e Yin il Ricettivo, l’energia della Terra.
E’ dalla loro asimmetria di posizione (il Creativo in alto, il Ricettivo in basso), e dalla loro attrazione reciproca che si origina il Moto, causa di tutte le trasformazioni e dei “diecimila esseri” che stanno tra Cielo e Terra.
Le condizioni in cui l’uomo e la natura non erano nemici, ma si completavano a vicenda, unendosi in una unità superiore che non eliminava le diversità, ma creava un balletto di forze in moto costante : questo è il TAO.
“Il ritornare è il movimento del TAO. Grande significa procedere…Procedere significa andare lontano…Andare lontano significa ritorno…”
L’I CHING non si basa su alcuna credenza o superstizione, non è legato a alcun tipo di mitologia o religione, ma rappresenta un insieme di dati psicologici ed empirici che riguardano l’umanità, senza distinzione di razza o di credo (6).
La sua influenza fu basilare nella medicina cinese, che concepisce la malattia come un disequilibrio delle funzioni Yin e Yang che governano i vari organi del corpo umano; allo scopo di ritrovare questo equilibrio, cioè la salute, si avvale di una scienza erboristica molto sviluppata, che tiene conto, nella terapia, del concetto di “analogia” (tra i colori, i sapori, la forma, la temperatura ecc.); dell’agopuntura, una pratica terapeutica antichissima (2500 anni a.C.), che, attraverso aghi infissi in determinati punti della pelle corrispondenti agli organi malati, apre i canali (meridiani) bloccati e ripristina il libero flusso dell’energia. Senza dimenticare i vari tipi di massaggio shiatsu , il Reiki, le pratiche yoga, sempre basate sulla ricerca dell’equilibrio dell’energia Yin e Yang. Inoltre, non dimentichiamo che l’antica medicina mediterranea di Ippocrate e di Galeno si basava anch’essa su analogie e sui cinque elementi.
Lo scopo originario del libro era quello di ottenere informazioni sul destino, ma le entità divine non hanno mai dato immediata espressione al loro sapere.
Era quindi necessario trovare un mezzo per renderlo comprensibile agli uomini.
Ricordiamo che , nell’antichità, gli oracoli permeavano la vita quotidiana (non solo in Oriente, ma in tutto il mondo occidentale) e la forma più semplice si basava sulla risposta SI-NO , simbolizzata rispettivamente da una linea intera ( – ) e da una linea spezzata (- -); con il tempo i due segni furono triplicati, per una maggiore differenziazione dell’oracolo, fino ad arrivare ai cosiddetti otto trigrammi , che simbolizzavano tutto ciò che avveniva in cielo ed in terra, tenendo conto che nella concezione filosofica orientale è molto importante il mutare delle cose, il loro crescere e decrescere.
Infatti è da considerare attentamente che gli otto trigrammi non sono immagini delle cose di per sé stesse, ma del loro moto o della tendenza al moto, esprimono la legge immutabile del crescere e decrescere, del negativo e del positivo.
Poi si pensò di combinare a due a due gli otto trigrammi originali, formando i 64 esagrammi, dotando la Terra (oggetto), l’Uomo (soggetto) e il Cielo ( contenuto o senso) della dinamica duale, cioè del moto dei due elementi opposti i(chiaro-scuro, bene-male ecc. ) insita in tutte le cose.
I segni composti di sei linee sono quindi raffigurazioni di reali stati cosmici con le combinazioni della forza celeste con la forza terrena. Entro l’ambito di questi segni era considerata la possibilità di mutamento delle singole linee, per cui da ogni segno ne nasce uno nuovo, in accordo con il mutare dell’universo. I segni od esagrammi forniscono delle immagini degli stati e delle condizioni dell’universo, le singole linee trattano delle singole situazioni comprese.
Il mutamento (YI o I ) indica simultaneamente sia un mutamento improvviso e imprevedibile, uno sconvolgimento, ma anche la mobilità mentale che permette di far fronte a tale mutamento, restando in armonia con le leggi dell’universo.
“Se la Positività cresce la Negatività cala, se dilaga il negativo il positivo si annulla. Un periodo di splendore e un periodo di decadenza, questa è la legge del Cielo.”
Il testo attuale si compone dei trigrammi concepiti da FU HI (5.000 anni fa), poi il testo principale del re Wen e del duca Chou (3.000 anni fa), infine i commentari di Confucio e le Ali, altri tipi di commento. Infatti la mano di Confucio si nota dai commenti sulla guida di uno stato, sulle azioni o caratteristiche di Imperatori e funzionari ( ed anche da una certa moralità un po’ bacchettona!)
“Gli esagrammi sono in continua transizione: l’uno si muta nell’altro, le linee intere si protendono verso l’esterno e si spezzano in due, quelle tratteggiate si protendono verso l’interno e si uniscono”.
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