Cosa è l’Alchimia
Testo di: Marco Marchetti
L’oggetto dell’Alchimia è la “trasmutazione” dei metalli; mutare i metalli vili in metalli nobili, fare oro ed argento con mezzi artificiali, tale fu lo scopo di questa singolare scienza che non conta meno di 25 secoli di durata o forse anche di più. Il Principio della Trasmutazione Metallica ha probabilmente trovato la sua fonte nell’osservazione dei primi fenomeni della Chimica. Appena l’esperienza ebbe fatto conoscere quali modificazioni, quali trasformazioni sorprendenti provoca l’azione mutua dei corpi messi a contatto, la speranza di fare l’oro dovette impadronirsi dell’Anima degli esseri umani. Vedendo le alterazioni numerose che i metalli subiscono sotto l’influsso dei trattamenti più semplici, si pensò di poter produrre nella loro intima natura una modificazione più profonda, formare da tutti gli elementi metalli preziosi ed imitare così le più rare produzioni della Natura.
Agli inizi della Scienza, un tale problema non aveva niente in fondo che non fosse legittimo ma la partecipazione dei Vizi umani suscitava, in alcuni, un elemento troppo opposto alle disposizioni Filosofiche ed Esoteriche. Questi tentativi, che non avrebbero dovuto offrire alla Chimica nascente che un problema secondario e passeggero, divennero lo scopo di tutti i suoi lavori e durante gli ultimi 12 secoli la riassunsero per intero. Solo verso la metà del XVI secolo, alcuni studiosi, scoraggiati da tanti sforzi inutili cominciarono al alzare le prime barriere fra l’Alchimia, o la pretesa arte dei “Facitori d’Oro” e la Chimica considerata come Scienza indipendente ed affrancata da ogni scopo particolare.
In quale epoca ed in quale nazione bisogna porre la nascita dell’Alchimia? Per dare della loro Scienza un’idea imponente, gli Adepti hanno voluto riportare la sua origine alle prime età del Mondo. Si fa risalire l’Alchimia ai tempi della Creazione, poiché pone la sua culla nell’officina di “Tubalcain”, il Fabbro della Scrittura. Tuttavia l’Alchimista comune si accontentava d’attribuire questa scoperta ad Ermete Trismegisto, ossia Tre Volte Grande, che regnò sugli antichi Egizi e che questo popolo riveriva come l’inventore di tutte le Arti ed aveva a questo titolo innalzato al rango dei suoi Dei. Si comprende senza difficoltà che i primi partigiani dell’Alchimia abbiano considerato un onore di nobilitare la loro scienza confondendo i suoi inizi con quelli dell’Umanità ed accordandole l’antico Egitto per Patria. Questa Disciplina veniva per ciò chiamata Arte Sacra che si racconta fu coltivata dagli esseri umani fin dai primordi del tempo. Gli Egizi hanno fatto sicuramente uso di procedimenti pratici, di ricette empiriche applicabili ai bisogni delle Arti da loro usate ed a partire dal Medioevo furono riscoperte anche grazie alla profonda conoscenza che alcuni avevano dell’Esoterismo Cristiano. Anche nella lontana Cina si era diffusa nei millenni avanti Cristo una scienza che potremmo definire come il parallelo dell’Alchimia; infatti sono stati ritrovati dei documenti scritti risalenti al 144 a.C. che comminava la pena capitale a coloro che avessero fatto uso dell’oro falso per battere moneta.
Intorno al IV secolo d.C. è soprattutto a Bisanzio che l’Alchimia ha avuto una sua rinascita o riscoperta ed i primi scritti alchemici furono diffusi nel VII secolo. I Monaci avevano riscritto le opere che si trovavano nella famosa Biblioteca d’Alessandria e che non erano andate perdute e le avevano rimodellate per i loro tempi. Nel VII secolo l’invasione dell’Egitto da parte degli Arabi sospese per qualche tempo il corso dei lavori scientifici ma in seguito furono proprio gli Arabi a portare nuova linfa vitale all’Alchimia. Essi si dedicarono con fervore allo studio dell’Ermetismo e propagarono in tutta Europa questa nuova scienza esoterica. Nell’VIII secolo gli Arabi penetrarono in Spagna che divenne il focolare più attivo dell’Alchimia. Dal IX all’XI secolo la Spagna sola conservava il prezioso deposito della scienza ermetica. Gli Esoteristi di tutta Europa andavano nelle Scuole d’Alchimia di Cordova, di Murcia, di Siviglia, di Granada e di Toledo a conoscere questa antica Tradizione e di riadattarla al dettato Cristiano; in questo modo si diffuse lentamente in tutta Europa. Quando gli Arabi furono cacciati dalla Spagna l’Alchimia aveva già preso radici profonde in tutta l’Europa ed autori come Arnaldo da Villanova, San Tommaso d’Aquino, Raimondo Lullo, Ruggero Bacone e molti altri avevano attinto dagli Arabi questo nettare. Nel XV secolo l’Alchimia era coltivata in tutta l’Europa con accenti Cristiani e nel XVII secolo si vide il suo apogeo. E’ in quest’epoca che s’operò la scissione che doveva dare origine alla Chimica moderna. All’inizio del XVII secolo si era preoccupati degli eccessi di alcuni Alchimisti e si cominciarono a porre dei limiti e dei freni allo studio dell’Alchimia. L’antica Disciplina che voleva compiere la Grande Opera venne “oscurata” e così nacquero alcune “Sette Segrete” ed “Ordini Esoterici” che hanno mantenuto viva quest’Arte Sacra.
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