Astrologia & salute: corrispondenze tra metalli e pianeti
Testo di: Cristina Bassi
Già nei tempi antichi le civiltà, dopo aver attribuito ai metalli poteri magici, associarono ad essi virtù terapeutiche, che col passare dei secoli, vennero confermate dall’osservazione e sperimentazione.
I metalli, infatti, sono fra le componenti di tutti gli esseri viventi, quindi anche del corpo umano e in quantità precise sono indispendabili alla salute dell’organismo.
E’ soprattutto con l’alimentazione che assumiamo i metalli necessari. Come noto, però, i prodotti chimici usati nelle colture provocano carenze nelle piante stesse, impedendoci così di assumere una quanità corretta e salutare di queste sostanze.
E’ sul significato della relazione uomo/cosmo, tuttavia, che ci soffermeremo in questo articolo parlando di metalli. Ognuno di loro racchiude in sè infinite corrispondenze, ognuno di essi è legato ad un pianeta ad un colore, ad un organo o secrezione del nostro corpo e il tutto è indissolubilmente unito.
I Caldei, 6000 anni prima di Cristo, già utilizzavano l’oro per curarsi. Questo metallo è stato per numerose civiltà il simbolo di una ricchezza spirituale e perciò riservato al culto. I sacerdoti caldei facevano portare delle piastre metalliche sulle quali era impresso il segno astrologico del pianeta dal quale si riteneva provenisse il metallo prescelto e selezionato per una data malattia. Questo popolo riteneva che i pianeti trasmettessero il loro potere ai metalli e l’oro era ovviamente legato al SOLE.
Si trattava di una medicina basata sull’osservazione delle similitudini, delle corrispondenze (come l’astrologia del resto), una visione in cui spiritualità, medicina, alchimia, scienza,… sono strettamente correlate, nella consapevolezza che… “scienza senza coscienza è la rovina dell’anima”. Una verità sicuramente dimenticata, almeno nei nostri tempi e almeno dai grandi colossi farmaceutici che anzi sperano che l’anima sia abbastanza rovinata per poter manipolare meglio il corpo…
Per gli Egizi l’oro era simbolo di immortalità e gli Inca lo utilizzarono per la sua bellezza ma anche per suscitare e simbolizzare una elevata spiritualità.
Nei nostri tempi…invece, l’ORO è soprattutto un oggetto di transazione finanziaria. Questo metallo così luminoso, che richiede enormi sforzi per essere estratto dalla terra, oggidì si “trasforma” in pesanti lingotti che ci si affretta per lo più a blindare in rifugi sotterranei delle banche.
Quando era usato per simboleggiare ricchezza spirituale e protezione era ripartito perchè si diffondesse al massimo, ora che è diventato simbolo di ricchezza e di potere materiale, è rinchiuso e nascosto… Curioso. Altrettanto curiosa è la riflessione che…l’uso che una civiltà fa dei metalli consente di capire il suo grado di evoluzione spirituale e materiale.
“Tutto ciò che è in alto è come ciò che è in basso e tutto ciò che è in basso è in alto”, dalla “Table d’Emeraude” di Ermete Trismegisto, vera bibbia dell’alchimia. Sono loro (gli alchimisti) che riconoscevano i metalli maggiori, collegando ognuno di loro all’influenza dei pianeti.
Già Paracelso nel 1528 gettava le basi di una medicina mediante i metalli derivanti dalla conoscenza alchemica. A lui infatti si può attribuire la paternità della metalloterapia. Usò per esempio il piombo per la medicazione delle piaghe e il ferro per l’anemia.
Secondo la legge dei simili, il metallo corrispondente al pianeta agirà sull’organo retto dallo stesso pianeta.
Aggiungo una nota empirica…di esperienza personale: può ben essere che dei pianeti in transito (sia che il transito sia stressante e faticoso con quadrature o opposizioni, o più armonioso con trigoni o sestili) attivino un aspetto personale (deducibile dal proprio oroscopo personale) rendendo di conseguenza utile e più appropriato o necessario “nutrire” l’organo, o la funzione, di quel determinato elemento/metallo. Con questa sincronicità l’effetto sarà migliore.
Rudolf Steiner (antroposofia) diceva che il metallo in qualche modo “imprigiona” delle forze spirituali: anche lui come Paracelso credeva nella corrispondenza tra cosmo e materia.
Nel seguito uno schema secondo la sua visione. Sua la considerazione: “Fintanto che la materia rimane allo stato solido, essa è soggetta alle forze della terra, ma subisce l’influenza dei pianeti appena passa allo stato liquido”.
La visione spirituale di Steiner certo non è darwiniana (= la vita che nasce da un assemblaggio fortuito di molecole), anzi l’uomo-materia è il risultato di una densificazione che inizia nelle sfere cosmiche prima della sua nascita e persino della sua procreazione.
Nel nostro viaggio di incarnazione sulla Terra, lo spirito attraversa le diverse zone di influenza planetaria, formando progressivamente altri corpi sottili prima di quello fisico.
Osservando il grafico, è interessante notare un’altra similitudine… Edgar Cayce sosteneva che quando ci incarniamo sulla Terra, la nostra anima già ha attraversato altri mondi… (“la terra è solo un atomo nell’universo dei mondi”…)