Il senso di una ricerca
Testo di: Paola Giovetti
Tratto dal libro “Protagonisti Italiani della Nuova Era“, Roberta Piliego, Ed. Melchisedek
Chi dà un’occhiata ai titoli dei libri che ho scritto in oltre vent’anni di attività nel campo del paranormale, dell’esoterismo e della spiritualità, può in un primo momento restare stupito e chiedersi se ci sia un filo conduttore che lega tra di loro temi apparentemente così diversi – e se sì, quale.
Devo confessare che questa domanda, a volte, me la sono posta io stessa, nel constatare come il mio interesse passasse con uguale entusiasmo e partecipazione dall’indagine sulle esperienze in punto di morte ai guaritori di campagna, dalla biografia di personalità mistiche o esoteriche agli angeli, dai luoghi di forza ai tanti misteri che ci circondano, e altro ancora. Riflettendoci, credo che il filo conduttore del mio lavoro sia da ricercarsi nel mio atteggiamento di base nei confronti di questo mondo così particolare e affascinante, che è quello giornalistico. Ma andiamo per ordine e prendiamo le mosse dagli inizi.
Entrai in contatto con il mondo dei misteri oltre trent’anni or sono in maniera apparentemente casuale, dopo un investimento sugli sci che mi provocò una commozione cerebrale non grave, con perdita di coscienza e, al risveglio, temporanea perdita della memoria. Al Pronto Soccorso mi dissero che se lo sci del mio investitore invece di colpirmi all’arcata sopraciliare mi avesse colpito con la stessa violenza alla tempia, probabilmente mi avrebbe spedito all’altro mondo.
Me la cavai con qualche settimana di riposo e qualche mese di mal di testa, e in quel periodo di forzata inattività ebbi modo di riflettere, soprattutto sul fatto che se fossi morta in quella circostanza sarei stata del tutto impreparata. Che cosa avrei trovato, mi chiedevo? C’è o non c’è un aldilà?
Sono sempre stata naturalmente portata a credere in un “dopo”, ma su come esso possa configurarsi non avevo alcuna idea. Né mi aiutavano le pochissime cose che la nostra religione ci dice su questo aspetto. Fino a quel momento ci avevo pensato poco, presa come ero stata da una vita piena (gli studi, la famiglia, la nascita dei figli, il lavoro di insegnante, gli hobbies e così via), ora il problema si poneva con nuova e improvvisa pregnanza.
Appena fui in grado di farlo, cominciai a ricercare, a leggere, a documentarmi. Trovai e lessi con attenzione le prime inchieste americane sulle esperienze in punto di morte (NDE), conobbi un pastore protestante tedesco che aveva condotto la medesima inchiesta nel suo Paese e l’aveva pubblicata in un bel libro. Fui colpita dalle analogie tra i vissuti di persone tanto diverse e dalla positività delle esperienze, e cominciai a desiderare di condurre un’inchiesta italiana sul tema.
Nacque così il mio primo libro, pubblicato dall’editore Armenia col titolo Qualcuno è tornato (1981) e ripresentato ora (2007) in edizione ampliata col titolo “Testimonianze di esperienze di premorte” (Edizioni Mediterranee). L’incontro e il coinvolgimento diretto con le tematiche di confine segnò per me anche un cambiamento di attività: fino a quel momento avevo insegnato, da allora – realizzando anche la mia innata passione per la scrittura – mi dedicai completamente alla ricerca e alla divulgazione delle tematiche che mi interessavano.
Avvenne tutto molto in fretta, come se si trattasse di qualcosa di preordinato: prime collaborazioni a riviste specializzate del settore (ricordo in particolare la condirezione di Arcani insieme al professor Ugo Dettore, dal quale ho imparato tanto, e soprattutto Luce e Ombra, la più antica rivista italiana di parapsicologia, nella cui redazione sono tuttora); poi i periodici Rizzoli, cominciando con La Domenica del Corriere (divenuta poi Visto), per la quale ho realizzato lunghissime inchieste, e Astra, per la quale curo una rubrica mensile di corrispondenza con i lettori e scrivo articolo sul paranormale.
E ancora: incontri con editori, partecipazione a programmi televisivi e radiofonici, a congressi nazionali e internazionali, i congressi che organizzo in collaborazione con le Edizioni Mediterranee, e così via. Evidentemente i tempi erano e sono maturi per la divulgazione di queste tematiche.
A predispormi a tutto questo era stata, oltre all’esperienza sopra narrata, una vicenda molto più lontana, che risale a quando avevo appena quattro anni: l’apparizione (l’unica che ho avuto in vita mia) di una figura di luce ai piedi del mio lettino di bambina. Qualcosa che mi riempì di pace e fiducia, un’esperienza vivissima, ancora presente in me sebbene siano passati tanti anni.
Certamente quella visione, che ho descritto nel mio libro “Angeli“, ha condizionato il mio amore per le nostre guide celesti, alle quali ho dedicato quattro libri, e mi ha predisposto a credere anche a ciò che non si vede e non si tocca. Dal 1981, anno della mia prima inchiesta, non ho mai smesso di ricercare in questo campo affascinante e di pubblicare articoli e libri. E spero di continuare a farlo.
Una ciliegia tira l’altra, si dice, e per me è stato certamente vero. In tutti questi anni ho affrontato, come dimostrano i titoli dei miei libri, temi molto diversi, che però hanno un denominatore comune: il desiderio di indagare i grandi misteri che ancora ci circondano e gli altrettanto grandi misteri che sono dentro di noi. In altre parole, la tensione alla conoscenza interiore, spirituale: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo? È questo il filo rosso che, da angolature diverse, lega e guida tutto il mio lavoro.
Che cosa hai trovato, mi si chiederà? Non ho certo risolto ogni dubbio né risposto ad ogni quesito, tuttavia posso dir questo: sono divenuta più serena, da quando mi occupo di questi temi, più fiduciosa, più disponibile.
Credo nel cammino evolutivo dell’uomo, nella necessità di portare a manifestazione il progetto divino che è in noi, credo che si debba fare ogni sforzo per dare un senso alla propria vita e che si debba quindi vivere con attenzione e consapevolezza, cercando di capire quali sono le priorità autentiche. E poiché la mia vocazione è quella del divulgatore, cerco di far partecipi anche i miei lettori di quello che mi sembra di aver capito.
Fonte: “Protagonisti Italiani della Nuova Era“, Roberta Piliego, Ed. Melchisedek
PAOLA GIOVETTI
Giornalista e scrittrice nata a Firenze, risiede a Modena. Dopo la laurea in lettere conseguita presso l’università di Bologna, si è dedicata per qualche tempo all’insegnamento, coltivando al tempo stesso l’interesse per le tematiche esoteriche e spirituali; a queste si dedica da molti anni a tempo piano.
Collabora a testate nazionali (periodici Rizzoli, il mensile Astra e il settimanale Visto) e al mensile Il Giornale dei Misteri. È redattrice della rivista trimestrale Luce e Ombra, la più antica rivista italiana di parapsicologia e problemi connessi (è nata nel 1900), organo della Fondazione Biblioteca Bozzano-De Boni di Bologna, la maggior biblioteca specializzata d’Italia. Di tale Fondazione Paola Giovetti è vicepresidente.
Partecipa a programmi radiofonici e televisivi e a congressi nazionali e internazionali. È autrice di una trentina di saggi su tematiche esoteriche e spirituali, frutto sempre di ricerche. Per le Edizioni Mediterranee organizza e coordina ogni anno a Riccione, nel mese di aprile, il congresso internazionale “L’uomo e il Mistero”.
Coordina inoltre, insieme a ACSSS di Padova e a Hermes Edizioni, l’annuale congresso del Movimento della Speranza (l’Associazione che riunisce chi è in lutto per la perdita di una persona cara, specie genitori) che si svolge a Cattolica nel mese di settembre.